Con questo documento, in qualità di anarchici e libertari, vogliamo esprimere la nostra ferma condanna della violenza politica esercitata dallo Stato e violazione dei diritti umani in corso in Nicaragua. Responsabile di queste violazioni che hanno provocato circa 350 morti negli ultimi mesi è l’attuale regime Ortega-Murillo [presidente e vice-presidente].
Dopo la repressione di Aprile 2018 rimangono detenuti circa 130 prigionieri politici e circa 80.000 nicaraguensi hanno scelto l’esilio. Negli ultimi mesi le truppe paramilitari del governo attaccano le abitazioni di avversari politici, tra i quali molte/i ex detenute/i politici. Agli organi di stampa non affini al governo è impedito nella pratica di lavorare e pubblicare.
L’indignazione, il dolore, il sentimento di frustrazione storica sono ancora più forti perché una tale aberrazione politica è il risultato dell’azione di dirigenti e governi che si pretendono di sinistra. Nella realtà invece assistiamo all’arricchimento di una oligarchia legata ad interessi economici transnazionali che si arricchisce alle spalle dei diseredati sventolando la bandiera”antimperialista”. Non c’è peggior imperialismo che il colonialismo interno, che si trasforma in oppressione violenta dissimulata in retorica anti imperiale.
Questa indignazione è ancora più forte per il silenzio complice delle organizzazioni e partiti della sinistra italiana che in parte hanno scelto di allinearsi alla vecchia linea stalinista e appoggiano ancora dittatori come Ortega che compiono massacri contro il proprio popolo.
Denunciare questa situazione così dolorosa e inaccettabile, alzare la voce contro la violazione delle libertà e dei diritti più elementari da parte dell’attuale governo nicaraguense, non è solo un dovere di solidarietà umana. È anche un atto e un appello collettivo in difesa della memoria rivoluzionaria; un tentativo di evitare l’esito tragico della degenerazione in corso.
Tutto ciò avviene in Nicaragua. La terra che è stata il simbolo fertile della speranza emancipatrice alla fine degli anni ‘70 si è trasformata in un nuovo terreno di autoritarismo.
La memoria di una delle rivoluzioni più nobili e più portatrici di speranza della Nuestra América [allusione al celebre testo di José Marti], come è stata – ed è – la memoria di Sandino [1895-1934]; la memoria delle lotte anticapitaliste di un popolo violentato ma coraggioso, oggi è calpestata per (tentare di) nascondere la violenza ordinaria caratteristica di un ennesimo regime dittatoriale.
Noi alziamo la nostra voce per condannare pubblicamente la dittatura del governo Ortega-Murillo. Esprimiamo la nostra solidarietà con il popolo e la gioventù che, oggi, ancora una volta, si solleva e resiste.
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Primi firmatari
Situazioni Sovversive val di Noto ( Sicilia )
Federazione Anarchica Siciliana